Wednesday, May 31, 2006

La morte in diretta

Sono un appassionato di cavalli. Ho avuto la fortuna, in tempi non recentissimi, di possederne alcuni. Mi chiedo per quale inspiegabile ragione, chi di dovere, non ha ancora capito che le strade cittadine non sono fatte per far correre i cavalli. Gli arti dei cavalli, a differenza delle gambe degli uomini, sono totalmente prive di ammortizzatori. Ciò significa, per un cavallo, che correre su terreni duri è causa nella migliore delle ipotesi di piccoli traumi. I cavalli devono correre sull'erba o su fondi morbidi, regolari e privi di trappole.
Francamente me ne frego se il Palio di Ferrara è il più antico del mondo e me ne frego (pur avendone capito lo spirito) se il Palio di Siena è l'evento più importante per i contradaioli. Non sono tra coloro che abolirebbero queste manifestazioni ma fatele in un ippodromo o in un luogo adatto a far correre i cavalli. Piazza del Campo non appartiene a nessuna contrada, è in territorio neutrale è vero ma non può essere utilizzata per una corsa. Ai suoi albori venivano utilizzati cavalli da tiro che la mattina andavano nei campi a lavorare è pomeriggio facevano il palio. Oggi, dopo le stragi di purosangue, vengono utilizzati i mezzosangue. Non perchè più robusti (come afferma qualche improvvisato ignorante) ma perche più lenti e quindi con una teorica minor probabilità di incidente.
Allora, cari signori, visto che decine di cavalli morti,e visto che spettacoli raccapriccianti mostrati in Tv non sembrano convincervi, le vostre corse che si perdono nella storia corretele con gli asini o con i muli ci eviterete così ulteriori occasioni di profondo sdegno.

Harem

Scusate, assidue lettrici ed assidui lettori, ma perchè non è ammesso in via ufficiale che un uomo possa condividere la vita con più donne contemporaneamente, e lo stesso per una donna? Voglio dire, questa situazione eviterebbe di dover scegliere, di dover pensare e renderebbe a tutti la vita serena e priva di tensioni.
Signore, signori, non ho bevuto ne funmato ne assunto alcunchè possa alterare il funzionamento di quel che resta del mio cervello. Tuttavia attendo fiducioso e con aria seriosa e notarile le Vostre considerazioni.
RingraziandoVi anticipatamente...

Thursday, May 25, 2006

Il Bondone

Il monte Bondone, la montagna dei trentini, è conosciuta anche dagli amanti del ciclismo a causa di una tappa del 1956 conclusasi sotto una tempesta di neve e con temperature polari. Martedì 23 maggio con il fido Frankino sono salito sul Bondone (sfruttando le potenzialità dello scooterone del Frankino) per assistere all'arrivo della tappa del giro.
Il ciclismo per me è una passione antica, tanto che sin dalla prima superiore programmavo interrogazioni e quant'altro in modo da poter arrivare all'inizio del giro senza dover più studiare o quasi. Ricordo che guardavo tutte le tappe anche quelle noiosissime con collegamento a 50 chilometri dall'arrivo, percorso piatto e volatone finale.
Martedì sul Bondone è stato un vero spettacolo. Freddo, quello si, 9 gradi e un vento gelido. Migliaia davvero i ciclisti di ogni età che hanno scalato il Bondone con le loro bici. Ho visto di tutto, ma il massimo è stato un grasso papà che con la bici trainava un apposito carrellino con dentro un bambino che dormiva saporitamente. Il pubblico lungo la strada gli ha tributato un applauso interminabile e incredibile. Il bimbo non si è nemmeno mosso ma la fatica del grasso babbo sicuramente ha avuto un sollievo. I tifosi del ciclismo sono semplicemente unici. Forse perchè sanno cos'è la vera fatica. Il Bondone in bici l'ho fatto tante volte facendo tantissima fatica. Il mio fisico è il contrario di ciò che ci vuole per andare in montagna, tuttavia sono decine le montagne che ho fatto. Andare in bici, a qualsiasi livello è un toccasana. Non è necessario fare migliaia di chilometri, basta qualche passeggiata. Lo consiglio a tutti in particolare a chi vuole cercare di rilassarsi o di dimenticare momenti spiacevoli della vita. Con me ha sempre funzionato, spero altrettanto per voi.

Tuesday, May 23, 2006

La scuderia


Ebbene si, ho una scuderia. La cosa è iniziata da pochi mesi, ma tanto basta per scriverci un post. Nulla di che, per ora ho solo 4 cavalli.
Il primo, G. di G. ora ha 3 anni, acquistato ad anni 2 è un vero brocco. Tuttavia nella sua carriera ha corso 13 volte, vincendo una volta e piazzandosi altre 3 volte. La sua vittoria è stata la prima della scuderia, sicchè indimenticabile. Una maiden sui 3200 metri, dopo tante delusioni, qualche piazzamento. Il mio mentore, Cuspide, già più volte mi ha consigliato di venderlo ad un centro di hippoterapia, ma per me è impossibile: mi sono troppo affezionato. Poi c'è una femmina, la nera Microsoft, l'unica del gruppo, acquistata a reclamare con grandissime speranze. Cavalla di buone qualità ha però corso sempre sotto le sue possibilità giungendo seconda come miglior risultato, piazzandosi alcune altre volte senza mai vincere. Così dopo lunga meditazione l'ho iscritta ad una reclamare (corse alla quale partecipano solo cavalli in vendita), vediamo se qualcuno la acquisterà. Gli ultimi due arrivati, acquistati anche loro a reclamare sono Piti e Speedy Snail. Grande delusione è Piti. Cavallo dalle buone possibilità ha sino ad oggi deluso. Anche per lui nessuna vittoria e un secondo posto. Adesso è al top della forma e correrà proprio oggi sui 1400 metri su terreno buono. La speranza è totale. Speedy Snail, color sauro (vedi foto), è il migliore del gruppo. Vincitore settimana scorsa è un velocista. Il top per lui sono i 1200 metri su erba, possibilmente soffice.
Ora gli obiettivi sono due: smettere di metterci soldi (senza guadagnare) e iniziare a togliersi qualche soddisfazione con qualche vittoria in più.
Certo, resterò sempre una piccola scuderia, niente in confronto alla Scuderia BFL del grandissimo Cuspide, meritatamente spesso vincente ma colpevole di avermi contagiato con questa malattia. Sono malato, dottore, mi dia una cura.

Sunday, May 14, 2006

Pallonaro

Sia pure nelle più diverse situazioni, ricordo che il gioco del calcio ha sempre avuto un ruolo nella mia vita. Dall'età di cinque anni fino all'età di dieci il mio babbo mi portava spesso allo stadio. La mia squadra del cuore era (ed è tutt'ora) il Monza. Ebbene si, io sono nato a Monza dove ho vissuto per undici anni salvo poi tornare definitivamente alla terra che mi appartiene, il Trentino. Tuttavia se è vero che il primo amore non si scorda mai, il Monza è rimasto nel mio cuore. Nonostante la distanza ne ho sempre seguito le alterne vicende e ancora oggi conservo maglietta, gagliardetto e sciarpa di quando ero un bimbo. Accanto al Monza (da sempre in serie minori come la B o la C), la mia simpatia è sempre stata per la Juventus. Presumo che qualche lettore del Piemonte avrà qualche cosa da dire, tuttavia vorrei esporre un semplice, elementare pensiero che deriva dagli ultimi accadimenti relativi ad alcuni protagonisti del calcio nostrano.
Premesso che gli accusati a tutt'oggi non hanno ancora avuto la possibilità di difendersi, dunque nessuno è colpevole sino a prova contraria, sul mondo del calcio è calato un vero e proprio macigno.
Se mai le accuse dovessero rivelarsi corrette, la juventus verrà retrocessa all'ultimo posto della classifica e disputerà il prossimo campionato in serie B.
Il gioco del calcio è però uno sport meraviglioso. Decisamente complesso se lo si guarda da un punto di vista squisitamente tecnico. Per molti anni ho giocato a calcio sia pure a livello dilettantesco, senza andare mai oltre il campionato di promozione, tuttavia la passione che anima migliaia di appassionati e di spettatori è assolutamente fantastica. Ricorderò sempre le trasferte con le morose che portavano le torte per il dopo partita, le feste per i campionati vinti, la salvezza all'ultima giornata, alcune partite trasmesse alla sera sulle TV locali. Insomma un modo sano, bello, fatto di ricordi positivi. La rottura del legamento crociato, le partite su campi ghiacciati, gli allenamenti sottozero passano in secondo piano, quasi svaniscono. Non sono mai stato un esaltato, la gazzetta dello sport il lunedì non l'ho mai letta. Quando la partita è finita per me è finito tutto.
Credo che nulla, nemmeno questa tristissima vicenda, potrà scalfire questa passione. Tra poco ci saranno i Mondiali in Germania e mogli, fidanzate e bambini permettendo spero tanto di poter provare almeno quel poco di tensione come quando, da adolescente all'ora di pranzo, aspetti di scendere in campo per la partita della domenica.

Thursday, May 04, 2006

Il Presidente



Finalmente l'Italia dopo anni di Presidenti della Repubblica di modesta levatura ed in cerca solo di protagonismo ha avuto per sette anni un GRANDE PRESIDENTE. Persona capace, rispettosa del proprio ruolo e imparziale come pochi, Ciampi ha rappresentato l'Italia con onore e dignità. Il suo diniego alla proposta di rielezione proveniente da quasi tutti gli schieramenti politici gli fa ulteriormente onore. Perchè mai alla sua veneranda età dovrebbe togliere le castagne dal fuoco ad una masnada di rissaioli di destra, di sinistra e di centro? Ciampi si ritira con il massimo degli onori e con il massimo del rispetto di tutti gli italiani. Certamente si potrebbero scrivere interi libri su di lui. In questa sede gogliardica ed informale mi sento solo di ringraziarlo per l'esempio dato. Purtroppo mi pare che i vincitori delle elezioni (ma anche la nuova opposizione) abbia capito poco o addirittura non compreso l'esempio del Presidente. Mentre noi osserveremo gli sviluppi della vita politica mi auguro, caro Presidente, che Lei possa davvero godersi il meritato riposo dagli impegni istituzionali.