Thursday, February 16, 2006

Italiani moralisti ipocriti


Ben lungi dal voler essere un bieco generalista, vorrei dire la mia sulla polemica scoppiata ieri a proposito della intervista rilasciata dal duo Plankesteiner-Haselrieder neo vincitori della medaglia di bronzo nello slittino di coppia. In particolare Plankesteiner ha detto di non sapere cosa fosse l'inno di Mameli. Poi gli hanno spiegato che si tratta dell'inno nazionale, ovviamente sapeva di cosa si stava parlando. Semplicemente, chi ha trascorso qualche giorno in Trentino Alto Adige o semplicemente c'è passato si sarà accorto che da queste parti gli italiani parlano non solo l'italiano (a volte molto male come Plankesteiner), ma anche altre lingue come il tedesco, il ladino, il cimbro o il dialetto altoatesino.
Ora, venendo al sodo, anche gli strapagati giocatori della nazionale di calcio a volte non cantano l'inno. Qualcuno bofonchia, altri tacciono. Allora o si obbligano tutti gli atleti ad imparare l'inno nazionale, oppure ci si rende conto che anche in tutte le altre nazioni del mondo esistono mescolanze di razze e di culture da rispettare. Il fatto che al mattino Plankesteiner dica Gruß Gott in luogo di buon giorno non lo rende meritevole di critiche. Allora cari amici italiani godetevi la medaglia che questi due atleti hanno conquistato sotto la bandiera tricolore, anche se (come chi vi scrive) vengono da quel lembo di terra che nella foto sta all'estremo nord est dell'Italia. Buona olimpiade a tutti. Auf Wiedersehen meine Damen und Herren

5 Comments:

Blogger barbara said...

gli strapagati calciatori della nazionale dovrebbero vedere paul griffen come lo canta l'inno, altrochè!

10:30 PM UTC  
Blogger Doc said...

Ero sicuro che avreti fatto un riferimento ai giocatori di rugby. Ma il rugby è un'altra cosa non sono certo io ad isegnartelo. La tradizione di lealtà e di sportività in uno sport così duro è incredibile e forse unica. Lo stesso dicasi per la lealtà nei confronti della divisa azzurra da parte dei rugbisti. Pur non conoscendo integralmente l'inno di Mameli anch'io sono orgoglioso quando risuona prima o dopo una manifestazione sportiva, ma il mio liberismo mi porta ad avere ugual rispetto per chi lo canta e chi no.

9:54 AM UTC  
Blogger barbara said...

A me semplicemente sembra il minimo sapere un inno della nazione per la quale gareggi, no? che tu ti senta italiano o meno mi sembra comunque una questione di rispetto.
Lasciamo stare i calciatori che non sono sportivi (e se noti nemmeno quelli delle squadre estere danno prova di patriottismo cantando a squarciagola)

5:40 PM UTC  
Blogger Doc said...

Comprendo perfettamente la tua posizione, tuttavia parole incomprensibili di un misterioso latinorum culminante in versi come "le porga la chioma" o "stringiamoci a coorte" non aiutano. Oltretutto i nonni ed i bisnonni di Plankensteiner erano sudditi austriaci e del tutto avulsi dall'elmo di scipio. Il loro vate non era Dante ma Walther von der Vogelweide e in luogo di Mameli cantavano Leid di Andreas Hofer (patriota tirolese).
Oltretutto l'inno italiano è si bello ma assai retorico, sicchè farne un certificato di garanzia che attesta la fedeltà alla nazione mi pare che abbia poco senso. Gli sportivi hanno il dovere di dare il massimo ogni volta che rappresentano l'Italia ed in qualunque contesto, ma non mi sento di considerarli "migliori" se cantano a squarciagola Fratelli d'Italia.

2:00 PM UTC  
Blogger barbara said...

stringiamci
è stringiamci a coorte

;-)

11:53 AM UTC  

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