
Ieri sera sono andato a cena dalla Luciana. Credo ne sia valsa largamente la pena ed ora vi dirò perchè. Innanzi tutto ero a 1.000 metri di altitudine ad una temperatura di circa 6 gradi sotto lo zero in un paesino dell'alta val di sole rimasto intatto nei secoli e dimenticato dalle rotte del turismo. Arrivo, e il silenzio è quello di sempre, l'odore di legna bruciata mista all'aria sottozero mi fanno capire che sono a casa, nei miei luoghi di sempre.
La Luciana è una donna di altri tempi. Potrebbe, e lo dico senza nessuna offesa ma semmai come un grande pregio, giocare nella nazionale italiana di rugby. Ruolo: tallonatore. Sta di fatto che alla fantastica cena di ieri sera alla quale ho, tra gli altri, partecipato il piatto forte era il tortel di patate. Nulla di speciale di per se in quanto è un piatto spesso presente nella mia dieta. Tuttavia come lo fa lei non lo fa nessuno. Cotto con lo strutto fatto da lei in una stufa a legna costruita nel 1925. Qualsiasi cosa cotta nella stufa a legna è meglio, il tortel è superbo. Accompagnato con lucaniche di vario tipo (sempre fatte da lei) e formaggi come il casolet, e vari nostrani variamente stagionati. Il tutto annaffiato da un buonissimo barbera piemonetese che la nostra eroina ha acquistato in un suo viaggio estivo. Vabbè finale con un dolce di carnevale trentino (i grostoi), ma il meglio era passato. Per quanti di voi vogliano fare il tortel de patade della Luciana vi dò la ricetta. Non fatevi ingannare dalla estrema semplicità. E' un cibo povero, come tutte le tradizioni culinarie della montagna, ma che si perfeziona con la pratica. Spesso viene preparato per essere mangiato al posto del pane o al posto della polenta.
Per 4 persone (non giocatori di rugby, nel caso raddoppiare le dosi).
Otto patate piuttosto grosse e ben stagionate; 3 cucchiai di farina bianca; sale; strutto
Sbucciate le patate e grattugiatele (la patata grattuggiata rilascia molta acqua, cercate di toglerne una parte). Aggiungere la farina e un pizzico di sale e amalgamare uniformemente; versare l’impasto in una teglia unta con strutto (altezza del composto nella teglia 2 cm. max). Aggiungerne ancora un po’ sopra l’impasto e mettere al forno a 200 gradi. Se avete quello a legna usate quello.
Si lascia cuocere finché in superficie si sia formata una crosta dorata e croccante.
2 Comments:
Si si Doc, tutto bono. Ma quando torno si va dalla Maria Kamauz, che mi pare che un post dedicato lo meriti...
Sure!!!
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